lunedì, novembre 20, 2006

Bill



Ieri ho visto Kill Bill 1. Pesante come il peggior PUNITORE, però bello da vedere

domenica, novembre 19, 2006

Mattia

Adriano Meis
Il treno, in quella, si fermò a un'altra stazione. Guardai, e subito mi sorse un pensiero, per la cui attuazione. provai dapprima un certo ritegno. Lo dico, perchè mi serva di scusa presso coloro che amano il bel gesto, gente poco riflessiva, alla quale piace di non ricordarsi che l'umanità è pure oppressa da certi bisogni, a cui purtroppo deve obbedire anche chi sia compreso da un profondo cordoglio. Cesare, Napoleone e, per quanto possa parere indegno, anche la donna più bella... Basta. Da una parte c'era scritto Uomini e dall'altra Donne; e là intombai il mio anellino di fede.Quindi, non tanto per distrarmi, quanto per cercar di dare una certa consistenza a quella mia nuova vita campata nel vuoto, mi misi a pensare ad Adriano Meis, a immaginargli un passato, a domandarmi chi fu mio padre, dov'ero nato, ecc. - posatamente sforzandomi di vedere e di fissar bene tutto, nelle più minute particolarità.

Luigi Pirandello: il fu Mattia Pascal

Posted on Monday, April 11, 2005 at 9:42

Il buon giorno

Sono entrato nel metrò con poche speranze di prendere il “56”, pochi minuti di rassegnato rilassamento e rischio di perdere la fermata.
Un’occhiata all’orologio e mi accorgo di, forse magari chissà, poter arrivare in orario al lavoro.
Non accelero (magari a 40 giorni di ritardo in un anno c’è un bonus e io non lo so) però preparo il biglietto, gente mi viene incontro, è troppa per venire da Porta Vittoria, “se c’è un piccolo ritardo ci riesco”.
Giro l’ultima curva prima dell’ingresso al passante e guardo il tabellone, un attimo e la lucetta rossa si accende a fianco della scritta Saronno, il treno è già in galleria.
Non OBLITERO, accelero.
Saltello in discesa per le scale, schivo chi sale, sempre troppi.
Il treno è in fondo alla galleria non si capisce se ha chiuso o se non ha ancora aperto le porte, corro.
Corro con la borsa del PC in una mano e lo zaino, che è scivolato dalla spalla, nell’altra, ho ancora una parvenza di eleganza.
Un ragazzo cammina davanti, con distacco, può perdere il treno, una signora con semitacco, ma senza pesi, arranca appena una lunghezza dietro di me, una folla aspetta il Novara.
Passo al cambio di velocità, quello di chi non può perdere.
Uno schianto di cellulare sul pavimento, il mio (il cellulare non il pavimento).
Ora non posso far finta di nulla, raccogliere il telefono, sedermi su una panchetta di marmo ad ansimare.
Infilo la maniglia dello zaino in bocca, raccatto l’apparecchio e corro, con lo zaino tra i denti.
Ora la camicia sudata (doveva durare alla grande almeno sino alle 10 di sera) esce dai pantaloni, gli occhiali scivolano lungo il setto nasale, se partissero ora o se partisse il cuore farei proprio una figura da pirla.
Posted on Wednesday, May 4, 2005 at 11:56

Spelling


Spelling
B come Bacleda
A come Acleda
C come Cleda
L come Leda
E come Eda
D come Da
A come A

Ckraa !
Ckraa !
Ckraa ! (Rumore di freno a mano di una corriera)
I voli TWA sono sospesi.

Fabio S. (1976 circa)